BENVENUTI!

Blogaholic Designs”=

martedì 26 novembre 2013

LA PET THERAPY


This is a file from the Wikimedia Commons. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license.
This image, originally posted to Flickr, was reviewed on 18:40, 11 June 2010 (UTC) by the administrator or reviewer Electron, who confirmed that it was available on Flickr under the stated license on that date. 

Questo post potrebbe apparire insolito, rispetto a quelli precedenti.. Ma adoro gli animali, e credo che possano essere un vero e proprio strumento educativo e ri-educativo, oltre che fonte di compania e di grande amicizia. Perchè un animale non ci giudica per il colore della pelle, per le nostre misure, per le nostre abilità, per ciò che ci manca. Un animale è lì, semplicemente per essere con noi e condividere con noi qualche gioco, qualche carezza, qualche bocconcino. Ecco perchè vorrei parlarvi della pet therapy.

Come e quando nasce la Pet Therapy?
La Pet Therapy nasce nel 1953 in America ad opera del neuropsichiatra Boris Levinson, quando, un suo piccolo paziente autistico, chiamò per nome il suo cane, egli comprese che, grazie a quell'animale, il bambino era stato in grado di proiettare le proprie sensazioni all'esterno. Da allora iniziò studiare vari casi con l'aiuto del suo fedele amico, fino a coniare il termine Per Therapy nel 1963. Questa terapia, che deve essere affiancata a quella medica, garantisce uno scambio di emozioni e stimoli tra la persona e l'animale, tale da provocare cambiamenti ed effetti positivi da entrambe le parti.

A chi si rivolge la pet therapy?
Questo aiuto è rivolto a persone con disabilità fisiche (morbo di Parkinson, paralisi e sclerosi multipla), disordini dello sviluppo, (sindrome di Down e autismo), disturbi psichiatrici(schizofrenia, depressione, disordini alimentari), problemi di udito e vista, anziani, malati terminali, bambini. Non tutti gli animali sono adatti per la Pet Therapy, tra i più utilizzati troviamo cani, gatti, conigli, cavalli, asini, delfini e pappagalli. Il contatto con questi animali è funzionale al miglioramento fisico, infatti, favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco e sopperisce ad alcune mancanze motorie e sensoriali, garantisce la stimolazione mentale grazie al gioco e alla comunicazione tra uomo e animale, facilita l'interazione con altre persone, la socializzazione e lo sviluppo delle responsabilità, ma, soprattutto, si crea un legame speciale tra animale e uomo.  
(A mio parere, avere un animale vicino, che sia un cane, un gatto, un criceto o un cavallo, è comunque un'esperienza unica, che ci da calore, affetto e ci insegna a prenderci cura di qualcun altro ed è utile a tutti). 


 

Nessun commento:

Posta un commento